martedì 21 febbraio 2012

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Crostoli, chiacchiere, galani.. e voi come li chiamate?



Oggi è martedi grasso e forse sono ancora in tempo per parlarvi di una ricetta di Carnevale, probablmente la più semplice di tutte. Ogni anno ricevo richieste per questa ricetta e, in particolare, ho recentemente promesso a Giulia, una lettrice, che l'avrei pubblicata per questo Carnevale. Con un po'di ritardo eccola qua!
Sinceramente non ricordo un Carnevale senza almeno una montagna di crostoli (dalle mie parti si chiamano così!), è un dolce che abbraccia tutta l'Italia ma assume forme, nomi e profumi diversi, ogni casa ha la sua ricetta ma la maggior parte delle persone, soprattutto quelle più anziane, li prepara "ad occhio". A dire il vero a casa mia c'è più di una ricetta ma quella che preferisco è senza dubbio questa, per la leggerezza, la friabilità e l'intenso profumo del risultato. Per farli ci vuole pochissimo tempo ma vi consiglio di farne in abbondanza perchè uno tira l'altro!

La ricetta: crostoli di Carnevale

Ingredienti:
  • 150 g di farina "00"
  • 1 uovo medio
  • 30 g di burro morbido
  • 30 g di zucchero
  • 1 cucchiaio di grappa
  • 1 cucchiaino di estratto di vaniglia
  • la scorza grattugiata di 1/2 arancia
  • 1 pizzico di sale
  • olio di arachidi per friggere
  • zucchero a velo
Lavorare il burro con lo zucchero, unirvi l'uovo, la grappa, la la scorza d'arancia e il sale ed amalgamare bene. Aggiungere tutta la farina precedentemente setacciata ed impastare bene fino ad ottenere un impasto liscio e compatto. Se dovesse risultare troppo appiccicoso aggiungere poca farina in modo da ottenere un impasto lavorabile. Avvolgere con pellicola e lasciar riposare per un'ora. Stendere molto sottilmente, a mano o con la sfogliatrice, e dividere in tanti rettangoli con l'aiuto di una rotella. Tuffarne pochi per volta in abbondante olio caldo (170°C), scolarli non appena saranno gonfi e lievemente dorati e lasciar sgocciolare su carta da cucina. Una volta freddi spolverare con zucchero a velo e servire.

mercoledì 15 febbraio 2012

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Chocolate-beet cupcakes




Chissà perché certe cose suonano così bene in inglese che, tradotte in italiano, sembrano veramente perdere tutto il loro fascino. Comunque si, queste sono proprio delle tortine alle barbabietole rosse, per chi avesse ancora qualche dubbio. È da anni che vedo girare torte e tortine a base di rape rosse, soprattutto nei foodblogs americani, ma senza farci troppo caso. Poi ho visto questo bellissimo video di tiger in a jar e ho deciso che non avrei potuto evitare di dare una chance alle barbabietole rosse. Nei dolci intendo, perché come contorno a casa mia non sono mai mancate. L’idea iniziale era quella di creare delle tortine rosse senza l’uso di colorante (un po’ come per il verde del matcha e il viola della patata dolce), anche per dissacrare il mito del red velvet che, francamente, io non ho ancora capito.. sono soffici, rossi, bellissimi e tutto quello che volete, ma contenendo una quantità ridicola di cacao (altrimenti addio rosso) e un flacone di colorante, trovo abbiano un sapore totalmente indefinibile. E quindi, al primo tentativo, ho voluto fare delle tortine con le rape ma senza cacao, erano soffici e rossissime ma avevano un gusto deciso di barbabietola, sicuramente un po’strong per delle tortine dall’aspetto così raffinato. Invece il mese scorso mi sono arresa alla tendenza di abbinare questa simpatica radice al cioccolato, rinunciando ad un colore rosso brillante, ed è stato finalmente amore! Il cioccolato, o cacao, predomina ma la barbabietola si fa spazio, soprattutto come retrogusto, ed è davvero molto particolare e piacevole persino per chi non ama questo ingrediente. Mi hanno chiesto di replicare la ricetta pochi giorni fa e l’ho riadattata per fare dei cupcakes con un semplice frosting al cream cheese, che con la sua freschezza completa il tutto divinamente.




La ricetta: cupcakes alle rape rosse e cioccolato
per una torta ( ∅ 20 cm) oppure 15 cupcakes medi

Ingredienti:
  • 150 g di farina “00”
  • 150 g di purea di rape rosse*
  • 150 g di zucchero di canna
  • 150 g di uova a temperatura ambiente (circa 3)
  • 120 g di olio di semi
  • 45 g di cacao amaro
  • 2 cucchiaini (10 g) di lievito per dolci
  • 1 cucchiaino di estratto di vaniglia
  • un pizzico di sale

per il frosting:
  • 300 g di philadelphia (io ho utilizzato la versione light)
  • 150 g di zucchero a velo
  • 100 g di burro morbido
  • cioccolato fondente per decorare

Setacciare la farina assieme al cacao e al lievito. Montare le uova con lo zucchero di canna, l'olio e il sale fino ad ottenere un composto chiaro e spumoso. Aggiungere la purea di rape e l'estratto di vaniglia, continuando a lavorare a bassa velocità, ed incorporare gli ingredienti asciutti. Versare l'impasto nei pirottini riempiendoli a 3/4 e cuocere in forno preriscaldato a 160-170°C per circa 25 minuti (40 minuti se si utilizza un unico stampo da 20 cm) fino a quando l’interno risulterà asciutto. Lasciar raffreddare completamente. Nel frattempo preparare la crema lavorando il burro con lo zucchero, quando il composto risulta cremoso e montato unire il philadelphia, continuando a lavorare fino a quando la crema non risulterà liscia ed omogenea. Coprire e lasciare in frigo per almeno 3 o 4 ore. Versare la crema in una sac à poche e decorarvi i cupcakes, conservare in frigo per almeno 2 ore e decorare con riccioli di cioccolato fondente.

(*) Per ottenere la purea: bollire le rape rosse fin a quando non saranno tenere. Eliminare la buccia e lasciarle raffreddare. Frullare fino ad ottenere una purea omogenea.


mercoledì 8 febbraio 2012

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Mexican three-milk cake




Il mese di gennaio è passato in un attimo, poco male visti i miei buoni propositi di detox post-feste. Insomma, direi che un mese di austerity (=niente dolci) non fa male a nessuno, anzi, dopo le feste se ne avverte proprio il bisogno. Unico neo, si accumulano davvero troppe ricette da testare e, quando scatta il "via libera" avviene un'autentica esplosione in testa, avete presente quando avete mille cose da fare e vorreste farle tutte in contemporanea? E puntualmente si finisce col fare la prima cosa che capita, magari la meno interessante, oppure non si fa nulla. Questa volta, nel bel mezzo del mio "intensissimo" brainstorming è arrivato Donna Hay magazine, mi è bastato sfogliarlo per accantonare momentaneamente tutto il resto. Mi sono fermata a pagina 111, devo ancora capire bene il perché, e non c'è stato verso di togliermi dalla testa quella pagina. Del resto, come si fa a non rimanere incuriositi da una torta messicana al triplo latte (sic!) che, dalla foto, ha tutta l'aria di essere la buona e semplice torta della nonna (messicana pure lei)? La base è una torta semplicissima, come ce ne sono tante. A renderla particolare è la bagna a base di latte, latticello e latte condensato che, se leggendo gli ingredienti mi ha lasciata piuttosto perplessa, all'assaggio si è rivelata davvero il quid pluris della ricetta. In sostanza non si avverte una vera e propria bagna, ma la consistenza del dolce e la sua umidità sono davvero ideali. Infine la panna non zuccherata e la frutta acidula vanno a bilanciare perfettamente la dolcezza della torta rendendola veramente completa e particolarmente golosa. A voi la ricetta!



La ricetta: torta messicana al triplo latte
da Donna Hay magazine #61

Ingredienti:
  • 180 g di burro morbido
  • 220 g di zucchero
  • 2 cucchiai di estratto di vaniglia
  • 5 uova
  • 225 g di farina auto-lievitante, setacciata *
  • 250 ml di latte fresco
  • 250 ml di latte condensato zuccherato
  • 250 ml di latticello **
  • 500 ml di panna fresca
  • passionfruit o altra frutta a piacere

Lavorare il burro morbido con lo zucchero per una decina di minuti, dovrà risultare chiaro e cremoso. Aggiungere un cucchiaio di estratto di vaniglia e mescolare. Aggiungere le uova, una alla volta, battendo bene il composto, unire la farina ed amalgamare il tutto. Versare il composto in uno stampo (20 x 30 cm) *** rivestito con carta forno e cuocere in forno preriscaldato a 180°C per 30-35 minuti, o fino a quando uno stecchino non ne uscirà asciutto. Con uno stecchino praticare tanti forellini sulla superficie del dolce e lasciar raffreddare completamente. Mescolare assieme il latte, il latticello, il latte condensato ed un cucchiaio di estratto di vaniglia e versare lentamente sul dolce e lasciare in frigorifero per circa due ore, o fino a quando il composto non sarà completamente assorbito. Al momento di servire montare la panna e distribuirla sulla torta, decorare con la polpa di passionfruit o altra frutta a piacere (io ho scelto i lamponi).

(*) sostituibile con 210 g di farina “00” setacciata con 12 g di lievito per dolci ed un pizzico generoso di sale.

(**) sostituibile con 180 ml di yogurt intero diluito con 70 ml di latte fresco oppure con una miscela preparata con 235 ml di latte intero e 15 g di succo di limone e lasciata riposare per una decina di minuti.

(***) Io ho utilizzato uno stampo rotondo da 20 cm, avendo ridotto le dosi a 3/5.